Encomio della retorica e dell’insolenza di Mefistofele

No. 195 (PSW 11, p.235-236)

Un giorno i principi dell’inferno nel loro consiglio comune si lamentarono del fatto che nel regno delle bugie e delle ingiustizie non si vedessero progressi. I mezzi della violenza che i servi dell’inferno utilizzano contro i loro acerrimi nemici – la verità, l’amore e il diritto, mancano completamente il loro obiettivo. I testimoni della verità, gli eroi dell’amore, le vittime del diritto, tutti loro soffrono inutilmente le loro torture. Più si inseguono i nemici dell’inferno, più questo sembra guadagnare seguaci.

Per un po’ l’inferno rimase colpito da questa risposta. Poi però Mefistofele si alzò e disse all’inferno riunito: È vero, i nostri servi non sono capaci di promuovere il nostro regno tra gli uomini. Dovrebbero inseguire il nemico acerrimo del nostro regno, la verità e l’amore, non solo con fuoco e spada, ma anche molto di più con la loro retorica. Devono migliorare nel buttare polvere negli occhi con parole vuote e trattare l’ingiustizia come fosse giustizia e le bugie come se fossero la verità, rendendo quindi diritto quel che è storto e storto quel che è diritto e girare ad ogni nemico la parola della verità, quasi prima che questo la pronunci. Devono imparare a far saltare all’occhio le espressioni di bontà, benevolenza e amore come fossero indice di meschinità e debolezza umana da compatire solamente. Solo in questo modo possiamo andare avanti nel mondo di oggi come si deve; per farlo, però, ci vogliono vere forze diaboliche; le persone che possono servirci veramente oggi non possono portare in sé tutte le debolezze umane riunite, come vogliono farci credere molti di quelli stolti che vorrebbero servirci volentieri. Tra i deboli della specie umana dobbiamo trovare e mettere al nostro servizio le persone più irriverenti. Solo l’irriverenza nel parlare, insieme all’intelligenza nel tacere e nel creare segreti può portarci la corona della vittoria per la quale un tempo facevamo la guerra persino al re dei cieli e adesso siamo obbligati a lottare in una piccola guerra contro i deboli della specie umana contro le briciole dell’amore e della verità che cadono dal nostro cielo nemico sul loro misero mondo. L’unica forza dei nostri nemici sulla terra giace in queste briciole dell’amore e della verità arrivate loro dal cielo; ma questo regalo giace nelle mani di grandi deboli, contro i quali non ci serve altro che l’irriverenza nel parlare. Chi è irriverente, invadente e furbo lavora al nostro servizio. Il colore, l’opinione e la fede di tutti i nostri servi e manovali non fanno differenza, se solo è diabolicamente irriverente, allora ha tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Non possiamo elogiare abbastanza l’irriverenza. La crudeltà, la privazione dei diritti, la durezza di cuore e uno spirito bugiardo radicato sono tratti innati dell’irriverenza e inscindibili da essa. E questo è tutto ciò di cui abbiamo bisogno per portare a termine in modo vittorioso la nostra battaglia contro il regalo del cielo della verità e dell’amore tra gli esseri umani deboli.

Tutto l’inferno applaudì con giubilo Mefistofele e il principe dell’inferno proferì parola: Dev’essere così, deve accadere così, il nostro regno tra i deboli della specie umana non dev’essere ampliato con la violenza del boia ma con la retorica e l’irriverenza.

Tutto l’inferno ascoltò, e tutti i diavoli obbedirono.